Ti è mai capitato?

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Ti è mai capitato di guardarti intorno e pensare: "Cosa ci faccio qui? Perché sono qui?"
Di parlare con la gente e di avere l'impressione che ciò che stai dicendo non interessi a nessuno? Che sia irrilevante?
Ti è mai capitato di essere circondato da persone e chiederti: "Chi mi conosce veramente? A chi importa davvero di me, di ciò che dico, di ciò che faccio?"

Ti sei mai sentito solo?


Ogni giorno parliamo con decine di persone, ogni giorno stiamo a stretto contatto con loro, ma chi ci conosce veramente? Chi con un solo sguardo, con un solo "ciao" scritto su uno schermo capisce se va tutto bene o tutto male? A chi importa veramente di noi? Dei nostri pensieri, delle nostre paure, dei nostri sogni.

Forse a nessuno.

Forse siamo soli.


Ti è mai capitato di non provare niente? Nè gioia nè dolore, di non provare niente quando il sole riscalda il tuo viso, il nulla.
Ti è mai capitato di sentirti invisibile, poco importante, inadeguato? Di essere un peso per chi ti sta intorno.
Ti è mai capitato di essere trattato con insufficienza? Di dover sentire gli altri che parlano di te come se non fossi presente, o peggio, come se non avessi sentimenti?


Ti è mai capitato di dover sorridere, ridere, fingere, di dover indossare una maschera ben fatta per coprire il vuoto che hai dentro?
Ti è mai capitato di dover consolare gli altri e di pensare: "e a me? chi mi consola? chi ascolta il mio silenzio? chi da un bacio sulle mie ferite?"

Ti è mai capitato di esser stanco?


Ti è mai capitato?

And the Liebster Award goes to ME

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 Grazie a Suzanne, e spero con tutto il cuore di non aver sbagliato a scrivere il nome, Susy in caso contrario perdonami. ♥ 

Allora devo rispondere a delle domande e poi il tutto dovrà essere passato a 4 bloggers con meno di 200 followers.

Cominciam


1. Ami nuotare?
Sì, infatti ho fatto per 10 anni nuoto.

2. Preferisci il dolce o il salato?
Salato sempre e comunque, un bel paninazzo con mortazza non sarà mai inferiore ad una fetta di torta.  

3. Qual'è il tuo piatto preferito?
Torte rustiche, mangerei la sfoglia in tutti i secondi della mia vita.

4. Ami fare shopping? 
Ebbene sì. So che è strano per una ragazza, ma si mi piace fare shopping. Lo so lo so, sono strana.

5. Prendi te o caffè?
Caffè in endovena.

6. Qual'è il tuo film preferito?
Difficilissimo, ma direi Harry Potter forevah ♥

7. Carne o pesce?
Pesce, anche se anche la carne non mi dispiace. 

8. L'attore o attrice che ti piace di più?
Stanley Tucci. Ora e per sempre.

9. Cane  o gatto?
Bau ♥

10. Ami la neve?
Mmm, mi sta indifferente.

11. Una cosa che detesti?
Gli scarafaggi.


Ora momento sus-pance

ll premio va a:


Cià ♥






LaRacchia per il sociale: "Cibati da sola" Parte 2

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Prima puntata »

Per la rubrica "cibati da sola" oggi abbiamo un must have, un ever green, un "Salva la vita pischelli" (come direbbe Fiorello): Pasta e tonno.

Si narra, da tempi immemorabili, che lo studente medio riesca a cibarsi solo di tonno.
In periodi di intenso studio, che generalmente coincide con la fine del semestre, lo studente medio divori velocemente e senza alcuna pietà le scatolette di tonno con fette di pancarrè , poiché bisognoso di proteine e carboidrati.

Se c'è una cosa che non dovrebbe mai mancare in una casa universitaria è il tonno!

Difatti mia madre, quando scendo mi fa provviste di scatolette perché "non si sa mai"; sono arrivata a quota 30 scatolette di tonno. Potrei definirmi pescivendola tanto quanto uno che possiede 30 gr di cannabis può definirsi spacciatore.

Bando alle ciance e iniziamo

Buongiorno mie care e miei cari universitari deperiti, oggi prepariamo insieme il "Salvalavita Pischelli": Pasta e tonno.

Ingredienti:

  • Pasta 
  • una scatoletta di tonno
  • formaggio (a piacere) 
  • Acqua 
  • sale
  • Uno stomaco (possibilmente d'acciaio) 
  • Una fame da T-Rex


Iniziamo miei cari affamati

Prendete una pentola e riempitela d'acqua con un pugnetto di sale, mettetela sul fuoco e quando vedrete che fa le bolle buttate dentro la pasta.

Girate, girate, girate.

Quando vi ricorderete della pasta sul fuoco, se volete assaggiatela, altrimenti scolate direttamente.

Aprite il tonno, scaraventatelo dentro la pasta, tanto è tenero che si taglia con un gressino.
Se avete un gressino potete aiutarvi con questo.

Girate girate girate e divorate la pasta giusto il tempo di una puntata dei Simpson perché è già tardi per studiare.

Buon appetito miei cari T-Rex





LaRacchia per il Sociale: "Cibati da sola"

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Oggi mi sono svegliata e ho deciso di fare la fescion bloggher.

No, vi prendo in giro.

Oggi mi sono svegliata e dopo essermi ingozzata di biscotti , studiato, letto un po' di "Harry Potter e la pietra filosofale", fatto la doccia e aperto il frigorifero un fantatrigliardo di volte ecco che un dubbio esistenziale mi attanaglia sia la mente che lo stomaco: "che mi cucino?"

Mamme e universitari di tutto il mondo: io vi sono vicina ♥ Io vi capisco.

Fino a 2 anni fa ignoravo totalmente l'esistenza degli effetti di smarrimento e disorientamento che questa domanda può provocare, tanto c'era mamma che iniziava già dalle 6 del mattino a ripetere per tutta casa: "ma che cucino oggi?" - "boh mà, tutto è buono"

Madre, mi dispiace. Avrei dovuto dare più penso al tuo interrogativo giornaliero. Scusami mà.

Io oggi lo capisco, oggi che mi devo cibare da sola. 

"Oh mondo infame!" - "E fagli un panino no?" [Cit. Alessia]

Ebbene ecco nata la rubrica: "cibati da sola" per chi come me, è all'università e si deve cibare da sola.

Iniziamo:

Buon giorno mie care amiche e amici! Oggi ho preparato per voi Pasta pesto e patate, pasta che mia nonna mi preparava quando andavo a mangiare da lei. 
Semplicissima, ma di grande effetto. 
Farete un figurone davanti ai libri di Chimica e Fisiologia che vi attendono in salotto/camera da letto/parcogiochi. Un FI-GU-RO-NE.
Allora mie care, ecco cosa vi serve:
  • Pasta
  • Pesto
  • Patate
  • Acqua
  • Sale
  • Uno stomaco (facilmente reperibile)
  • Fame. Tanta fame. Oserei dire Famissima.


Procediamo:

Prendiamo un pentola e riempiamola d'acqua, accendiamo il fuoco e con un movimento rotatorio da destra verso sinistra ( o viceversa, dipende dove sta il fornello) adagiare la pentola su codesto focarello.

Attendere prego...

Quando ad una certa temperatura (e precisamente a quella che corrisponde alla temperatura di ebollizione) la tensione di vapore eguaglierà la pressione esterna, per cui la vaporizzazione si manifesta in modo tumultuoso interessando non solo la superficie superiore del liquido ma tutta la massa del liquido- cioè: quando l'acqua bolle - calate la pasta.
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La verità è che non gli piaci abbastanza è uno stronzo.

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Pura e semplice verità. Fine della tortura.

L'inizio della fine avviene in età puerile, quando le nostre mamme, nonne, zie, prozie ci assicurano del fatto che se un bambino ci tira un calcio vuol dire che gli piacciamo.
In pratica io da piccola avevo molti ammiratori.
È da qui che iniziano i nostri drammi: quando ci convinciamo del fatto che se un bimbo ci ignora, ci tratta male, e ci ruba il diario allora è chiaro che è cotto di noi.

Prego, vi chiedo di porre la vostra attenzione sul visetto innocente di questa bambina non appena la mamma pronunciò tali parole: "amore se quel bambino ha fatto quelle cose, ha detto quelle cose è perché gli piaci"


"Boh. Ma sei sicura? A me pare na grande stronzata. Va bhe crediamoci" 



È da questo preciso istante, quando ti dici: "va bhe crediamoci", che rimani fregata, perché quello sarà il primo di una lunga serie di "va bhe crediamoci"

"Scusa, non ti ho richiamato perché ho avuto un'emergenza durata 72 ore più supplementali"

Va bhe, crediamoci.

"Scusa, non posso venire perché mia nonna ha bisogno di sostegno morale per andare a giocare al bingo"

Va bhe, crediamoci.

"Ma cosa dici? Ma guarda che ti stai inventando tutto! Stai impazzendo! Stai diventando una pazza paranoica! Ti fai i film! Io non la stavo spogliando! La stavo solo aiutando a rivestirsi!"

Va bhe crediamoci vaffanculo.


Scuse di merda, su giustificazioni di merda di uomini di merda.

Da quel preciso istante, quell'istante di debolezza in cui crediamo fermamente che se un ragazzo ci ignora, ci tratta male e con insufficienza, se c'è solo quando fa comodo a lui e mai quando ne abbiamo realmente bisogno, allora è innamorato di noi, che rimaniamo fregate a vita e pur di non levarci quei belle bresaole davanti agli occhi creiamo delle giustificazioni:
"Magari è solo vulnerabile e fa la parte del duro solo per non mostrare il suo vero IO"
"Magari ha dei problemi esistenziali e per questo che vuol restare solo e mi chiama solo quando ha bisogno di compagnia"
"Magari ha il telefono scarico"
"Magari non mi ha risposto all'ultimo messaggio di whatsapp, anche se era online, perché non ha visto la notifica"

"Magari è solo uno stronzo che mi sta prendendo per il culo. MAGARI"

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Habemus Paginam Facebook

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Mi son fatta la pagina facebook.
Oscillo tra l'onnipotenza e la sfigaggine.

Ordunque se proprio volete mettere "mi piace" - così sarete sicuri di non perdervi l'ennesima mia cazzatina - adesso potete.
E magari fatelo così mi sento meno sfigata.

Pace e amore ragazzi, ma soprattutto Mi Piace.

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