#lemiedebolezze.

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Avevo 3 anni e mezzo quando mi ustionai la gamba, non ricordo un granché di cio che accade, da quel che mi raccontó mia madre fui molto coraggiosa e non piansi piu del dovuto anche se avevo la carne lacerata e un ustione  di secondo e terzo grado che mi lasciava le terminazioni nervose quasi scoperte. 
Della cicatrice dopo molti anni - quando le persone smisero di fissarla e di farmi domande - me ne dimenticai, nella mia testa non esiste piu, ma ciò che veramente rimase vivido nel mio io fu la paura del fuoco, anche se in realtà non è con il fuoco che mi ustionionai, ma con l'acqua. 
Ma come si puó odiare un qualcosa che ami? 
Con cui sei cresciuta e che ti ha cresciuta. 
Non importa quanto dolore mi abbia procurato, all'acqua perdono tutto perché mi ha dato tutto. 
Ma la paura dell'ustione rimane, e con il fuoco ti bruci, e se ti bruci sono dolori, forti dolori. 
Impari a conviverci, "sei grande, dovrai pur imparare a cucinare"
E cosi pian piano, fai prima accedere il gas a tuo padre, fai scolare la pasta a tua madre, perché "l'acqua è bollente e non voglio ustionarmi" 
E finisci per accendere il fuoco del faló sulla spiaggia
A scolare 5 kg di pasta
E impari a friggere, anche usi il coperchio della pentola come scudo. 
Se non superi la paura, impari a convivere con essa, la aggiri, la usi a tuo vantaggio trasformandola in prudenza. 
Mio nonno mi diceva: "non avere paura di niente, la paura di paralizza e tu devi essere libera"
Sono cresciuta con questa convinzione: Supera le tue paure.
Più facile a dirsi che a farsi; se hai paura dell'altezza prendi forza e sali sopra il gradino più alto che riesci a trovare.
Ma se le tue paure non sono così concrete, ma più astratte, se non si trattasse della paura del fuoco, ma dell'amore per esempio, lì la questione diventa un po' più complicata.
Non basta salire sul gradino più alto, lì devi buttarti e basta, ad occhi chiusi e di schiena.




 "L'amore ha i denti; i denti mordo; i morsi non guariscono mai." 
Stephen King.


Questa è la mia più grande debolezza, non riesco a lasciarmi andare, mai.
Mi paralizza, mi fa tirare indietro, mi blocca.


Con le persone mi ci vuole tempo, sono diffidente di natura, non mi fido mai al 100%.
Convinta che prima o poi verrò ferita taglio la testa al toro fin da subito e sto sulle mie.
Quasi non concedo possibilità, anche se vorrei, anche se vorrei lasciarmi andare e dire: "ok va bene, facciamolo", e molto spesso la persona che mi ferisce per prima sono io stessa.

La mia debolezza è non far vedere le mie debolezze.
Devo risolvere tutto da sola, non mi concedo aiuti, non per superbia, non perché devo dimostrare che ce la posso fare da sola, ma per non essere di peso.
Sono convinta che al mondo siamo soli, che ci dobbiamo bastare, che non arriverà la fata madrina a regalarci il vestito nuovo per il ballo, che di certo non arriverà il principe azzurro su di un bellissimo cavallo bianco a salvarci dal cacciatore cattivo.
Ognuno si salva da solo.

Bravissima a risolvere i casini degli altri, altrettanto bravissima a crearne.
Credo di avere un talento naturale; non capisco se l'intero cosmo mi è avverso oppure sono talmente brava io a creare danni, a fare la cosa sbagliata che quasi sembra un'opera mistica.
E non so mai come rimediare, non so mai cosa fare, e mi chiudo a riccio, mi metto sulla difensiva, perché magari ho sbagliato, ma involontariamente e non so mai come rimediare. 
Brancolo nel buio e inciampo, cado, e mi faccio male.
Mi rialzo, sto ferma, e ti dico lasciami stare, vattene, anche se è l'ultima cosa che vorrei.



Credo che poche persone al mondo siano a conoscenza della funzionalità dei miei dotti lacrimali.
Poche persone al mondo mi hanno vista piangere, e non perché piango di nascosto, ma perché non piango.
Sono stata ferita, tradita, massacrata, ho provato dolore e dispiacere, ma mai una lacrima versata per questo.
Le uniche volte in cui ho pianto per il dolore, per il dolore vero è stato per la morte di mia cugina e mia zia, tutto il restante dolore non merita lacrime, si passa oltre e si supera.
Ma quando sono nervosa, quando sono satura di tutte le cose sbagliate che ho ingerito in silenzio, quando non ce la faccio più ecco che scoppio.
Quelle lacrime sono solo uno sfogo, che escono fuori in un momento in cui mi abbandono alle mie debolezze e mi concedo un attimo per me, per lavarmi di tutto ciò che ho sopportato in silenzio, perché per amor tuo ho sacrificato il mio.



Invidio da morire il mio migliore amico, lui è coraggioso, si butta in qualsiasi relazione dando sempre il 100% di se stesso, anche se ne esce massacrato, lui si rialza, raccoglie i pezzetti del suo cuore e ricomincia tutto nuovamente. E ridà tutto se stesso ancora e ancora e ancora.
Mi dice sempre: "Tu ti nascondi dietro la tua razionalità, dietro il tuo pessimismo"
Il che è vero, "ragioni con la testa anziché col cuore, devi imparare a lasciarti andare, perché se il cuore è caldo, il cervello è freddo. E tu? Come vuoi essere? Una persona calda o una fredda?"

Cinica, pessimista, razionale, poco avvezza alle dolcezze e agli slanci affettivi.
Ho ragione, quasi sempre. E tu te ne accorgi quando ho ragione, perché parlo, tanto, e mi arrabbio quando non capisci che ho ragione, perché se avessi torto lo saprei, so sempre quando ho torto e quando ho torto sto zitta, non ribatto, perché so di avere torto.
Quindi quando parlo, ho ragione e tu ti devi stare zitto. Perché io ho ragione e tu hai torto.


Tutto questo svanisce, tutto ciò che sono scompare dinnanzi ad un bambino.
Credo che sia colpa del mio fortissimo istinto materno.
Che dovrò tenere a bada per i prossimi 7 anni. 
Vedo un pancione e mi sciolgo come un polaretto lasciato fuori dal freezer; la sezione baby di zara è off limits per me, e quell'odore di buono, quell'odore di bimbo e i loro piedini, e le loro manine mi fanno impazzire.
E fanno impazzire i miei ormoni che mi fanno trasformare in quelle donne che si commuovono per un niente.
E potrei non dormire per notti intere, e combattere contro i rigurgiti e le colichette.
Tutto ciò che sono ora scomparirebbe dinnanzi ad un bambino.

Fortuna che ho un altro decennio a disposizione.









Per questo post super serio date la colpa ad Andrea. (Clicca Qui ed entra nella tana del bianconiglio) 












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