Ciao, mi dispiace, mi mancherai.

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Stavo per pubblicare un post idiota sulle principesse, ma questo è più importante, perché mi fa girare le ovaie come poche cose al mondo.

Oramai siamo dipendenti dai social, io sono la prima e come me tanti altri, questo non è il terzo mistero di fatima.
Godiamo nel spiattellare avvenimenti e foto della nostra vita per ricevere attenzioni; c'è chi se lo nega, c'è chi lo accetta, c'è chi ne fa un abuso e chi fa una selezione di ciò che è bene rendere pubblico.

Io sono una che cerca di far vedere solo una minima parte della propria vita, perché essendo di natura sia egocentrica che riservata, scelgo con cura le informazioni da condividere con il mondo intero.
Molti avvenimenti e momenti della mia vita rimangono per me e per poche persone soltanto, e credo che sia giusto così.

Ci dovrebbe essere, lì da qualche parte nell'universo, il buon senso di non pubblicare determinate notizie, o determinati pensieri, sopratutto se questi sono molto intimi, in particolare, l'umano medio, dovrebbe vivere il proprio lutto o dispiacere per la notizia della perdita di una persona con più di rispetto e raccoglimento.

Io non capisco - e di certo non condivido -  l'impellente desiderio e necessità di scrivere su facebook il proprio addio o le condoglianze per la scomparsa di un amico o di un familiare.
Per cosa poi? Per racimolare qualche commento o mi piace?
Qualche effimera conferma? E conferma di cosa? Che non si è soli? O magari un semplice "oh poveri, come mi dispiace"?
Ma quel "mi dispiace" lascia il tempo che trova, perché tempo 2 secondi e si è già passati al video del gattino che fa ciao con la zampetta.

Sono scelte, io non sono nessuno per giudicare le altre persone, sopratutto perché non voglio che le persone giudicano me senza conoscermi, semplicemente non capisco.
Non capisco il motivo che spinge una persona a condividere il proprio dispiacere come condivide l'ennesima frase di Bukowski.
Non riesco a capire come una persona voglia rendere pubblico il proprio dolore senza pensarci due volte, con assoluta nonchalance.

Nel giro di 6 mesi ho dovuto dire addio a due persone più importanti della mia vita.
È stato difficile; c'era rabbia, negazione, sconforto e accettazione, ma di certo non c'era il desiderio di scrivere su facebook quanto stessi male e quanto mi mancano in ogni secondo della mia vita.

Il mio dolore, il mio dispiacere, la mia rabbia, erano MIE e non alla mercé di estranei che hanno richiesto la mia amicizia, non di estranei.
Dopo più di un mese ho scritto i miei pensieri solo per trasferirli dalla mia mente ad altrove, in modo tale da poter andare avanti e cominciare a curare le ferite. L'ho scritto qui, nel mio posto, nel posto dove mi sento più sicura. L'ho scritto qui per me.
Non capisco di quale conforto si possa godere da un mi piace o da un commento buttato lì, giusto per dire qualcosa.

Bisogna portarli nel nostro cuore e non scrivere un banale "Mi mancherai, non ci posso credere che non ci sarai mai più" perché questo stato equivale alla faccia addolorata della D'urso.
Ed è una cosa triste.





8 commenti:

  1. Beh, ovviamente sono d'accordo con te.
    Ma fidati che manca poco che vedremo funerali in diretta su FB.

    Moz-

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    1. In america ci stanno giá le selfie ai funerali.
      Di uno squallore unico.

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  2. Penso di fare un uso simile al tuo dei social network. Mi piacciono, ne sono pressoché consapevolmente dipendente - salvo non sentirne la mancanza se sono impegnata, sono più uno spezza noia - e seleziono attentamente ciò che voglio condividere.
    Abbraccio in toto il tuo discorso. Mi imbarazza molto leggere simili messaggi, leggere di un'intimità altrui così profonda spiattellata e banalizzata così, alla mercé di chiunque. C'è luogo e luogo. C'è modo e modo. I sentimenti più alti, dolore e felicità, non so perché ma tendo a tenerli per me. E per pochi altri.

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    1. Anche perchè perdono di valore, lí alla portata di tutti.

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  3. Non potrei essere più d'accordo con ogni singola frase, parola e segno di punteggiatura di questo post. Non so come tu abbia fatto ma hai descritto per filo e per segno quello che anche io penso, potrei copiare e incollare quello che hai scritto in questo post nel mio blog e sarebbe esattamente ciò che c'è nella mia testa riguardo questo argomento. Un sentito BRAVA da parte mia!!!

    Andrea

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